A me me piace o’ PUNK*

*ma anche o’ blues, come cantava Pino. 

Happiness Frequency Music che fa in modo che il cervello rilasci serotonina, dopamina, endorfina. Release Music, Release Negativity! Atmosfere new age, ambiente sognante (o sonnacchioso?) con sottofondo di tisane alla valeriana. Bruciare incensi, bruciare palos santos, bruciare erba, fragranze celesti, soavi, morbide o per lo meno smussanti lo stress. Campane tibetane, gong, gorgogliare di ruscelli e sabbia da plasmare. Rumore bianco, tappi nelle orecchie, oscurità e respirazione.

Tutte cazzate! Io mi rilasso con il PUNK!

Non lo so, mi avranno montato al contrario, tipo sorpresa dell’ovetto kinder difettosa. Ultimamente ho pure fatto yoga con gli Adverts in sottofondo! Il cane, il ponte, il saluto al sole E POI SPACCO TUTTO! Che poi, se mi vedessi, non lo diresti mai. Se mi vedessi passeggiare per strada con gli auricolari, coi miei vestitini a fiori, il cappottino rosso (un metro e cinquanta di pura bontà e morbidezza pucciosa), e dovessi indovinare cosa stia ascoltando diresti “le sigle di kiss me licia cantate da Cristina D’Avena” – e magari a volte potresti anche azzeccare, eh, non lo escludo – ma no, molto sicuramente sto ascoltando punk. 

C’è questa pagina su facebook che si chiama “adottare soluzioni punk per sopravvivere” che raccoglie immagini da tutto il mondo riguardanti situazioni al limite del ridicolo ma che mostrano soluzioni ingegnose, anticonformiste e cazzute al problema: soluzioni punk, appunto. E io sono un po’ così: con gli stivaletti col tacco, i collant e il filo di ferro del freno della bici che sporge e che ho fissato con lo scotch al telaio. Alla fine, per ascoltare punk non devi per forza avere la cresta! Ma perché il punk mi rilassa? La risposta non è nelle stelle ma nella scienza, nella mia cara amata neuroscienza. 

Risulta scientificamente provato che la musica ha degli effetti sul nostro cervello e che le preferenze musicali influiscono sulla connettività funzionale cerebrale (cioè le interazioni tra le diverse aree del cervello).  Tranne per chi ascolta reggaeton: loro non ce l’hanno un cervello.  Ba-da-bum-diiishhhhh. SCHERZO. Anche a loro, se ascoltano la loro canzone preferita, si attiva a bomba la connessione cerebrale. Quindi, fondamentalmente, non è tanto il tipo di musica che influisce sul nostro cervello ma le nostre preferenze musicali. 

Del resto, ragà, quando non riesco a dormire metto appalla i Blind Guardian ché mi fanno dormire da dio! E ovviamente è un dio nordico.