Aldo Giovanni e Giacomo: il Trio e la mia generazione

ALERT: il post è disseminato di citazioni nascoste (ma neanche troppo) del Trio Aldo, Giovanni e Giacomo.

Su Facebook esiste questo gruppo: Inseriamo in qualsiasi discorso frasi dei film di Aldo Giovanni e Giacomo

Si tratta, in pratica, di un gruppo di squilibrati che, a costo di rischiare il licenziamento o di essere mollati dal proprio partner, non fanno altro che citare il Trio dalla mattina alla sera. E lo radono al suolo questa merda di gruppo!

L’esistenza di questo spazio cibernetico mi ha fatto, per un momento, abbandonare la sfiducia nel genere umano. Non preoccupatevi, è stato solo per un momento, poi ho visto un video di Le Iene e sono rinsavita.

Personalmente, mi ero iscritta al gruppo perché avevo notato qualche meme grazioso, vero? Ora però non riesco a smettere di leggere citazioni e postarne a mia volta: è come una droga, una partita a dama tra smarties e anfetamine!

Chi mi ha conosciuto nei tempi d’oro sa che una frase ogni tre da me pronunciate consisteva in una citazione del Trio. Una volta, giuro, ho perso una compagna di banco perché – testuali parole – facevo troppe battute di Aldo Giovanni e Giacomo. Era la terza liceo: tempi duri per gli sfigati! In pratica, dopo questo increscioso fatto sociale, allentai la presa e finii per non farne più. Non più frecciatine sulla peperonata, non più “bastaaaardoooo” e niente gestualità affini (come il “non ci posso credere” o l’articolo introduttivo “nella”). Smisi perché quella gente non mi capiva (e perché ero veramente pesante come la rucola col Philadelphia).

Ultimamente, grazie a questo gruppo della minghia, ho ripreso con le frecciatine e la gestualità stile Locandiera in veneziano. E non so più smettere. Fossi in voi seguirei anche il canale ufficiale del Trio su Youtube.

Chi l’ha detto che questo è un male?

Io sono cresciuta col Trio. Dai tempi della Tv svizzera di Mai dire gol agli ultimi film belli (quindi in pratica fino a “Tu la conosci Claudia” – scherzo!). Una volta li ho anche incontrati, sono stata a pranzo con loro, ma questa è un’altra storia (che potete vedere documentata in questo video):

Grazie a loro ho imparato molte cose, tipo che 4 e 3 fa 8, o la capitale della Birmania, ho imparato che fuori dal letto nessuno è perfetto, che a volte dorme di più lo sveglio che il dormiente e che i mobili della mamma di Giovanni fan veramente cagare! Ho imparato che se fa schifo dev’essere per forza un Garpez, che i soldi inseriti per prendere un carrello al supermercato rappresentano un capitale immobilizzato, che un dialogo è fatto di botta e risposta. E ancora ho scoperto l’Adagio di Albinoni, che l’immondizia se ne fotte, che la rucola è infida e bastarda. *Sembra che mi sto imbarcando ma adesso ne esco* La cosa, però, più importante di tutte che mi ha insegnato il Trio è quanto sia stato bello passare tutte quelle serate a cazzeggiare sul divano con la mia migliore amica guardando in loop i VHS de “Tel chi el Telun”!

Vabbè, ma che parlo a fare con voi che non ne capite un cazzo! Passatemi Ringhio va’, ché parlare con voi o parlare con Biscardi è la stessa cosa!

5 Risposte a “Aldo Giovanni e Giacomo: il Trio e la mia generazione”

    1. Ahah Grazie Riccardo! Ora però turnica e metti il piede in quella rientranza a forma di zoccolo di gnu!

  1. Come vetusto membro del gruppo, mi sento di dirti solo una cosa a nome di noi tutti.

    Complimenti per l’ottima scelta.

    <3

  2. Come membro vetusto del gruppo, mi sento di dirti una cosa da parte di noi tutti.

    Complimenti per l’ottima scelta. <3

I commenti sono chiusi.