Forse non tutti sanno che…
il cannolo, tecnicamente, è un dolce invernale. Per i siciliani, il cannolo è il dolce della domenica. D’inverno.
Tu, turista con le lentiggini che a ferragosto con 35 gradi all’ombra ti siedi al bar e ordini un cannolo, non hai capito una cosa: il tempo di farlo e portarlo al tavolino, dove ti godi beato la tua insolazione, e la ricotta è già andata a male.
Certo però il cannolo, se vai in Sicilia, è un must. Lo devi provare! A tarda sera, magari, con la brezza che viene dal mare, non alle tre del pomeriggio grondante di sudore!
Lavoro nel turismo da anni ma ancora non mi sono rassegnata al fatto che stranieri in Italia è uguale a lasagne e cappuccino. Combo diarrea. Peggio ancora se vengono a Trapani! Perché allora è “pasta cu l’agghia” e cappuccino. Una volta, in un b&b una signora svedese mi chiese insalata con lattuga, pomodoro e tonno. A colazione, col cappuccino ovviamente.
Le abitudini alimentari sono un fattore culturale. Cultura è, infatti, anche il modo di rispondere a determinate esigenze umane. Quindi, turista col cannolo alle due del pomeriggio, mi sa che non hai afferrato il concetto.
Certo, noi siamo quelli che alle due del pomeriggio, con la calura estiva, siamo capaci di scofanarci una teglia di “pasta al forno” (e poi dobbiamo aspettare tre ore per farci il bagno a mare) ma comunque l’anguria la lasciamo in acqua, così per tenerla al fresco. Noi siamo quelli che il pesce fritto e il panino con la meusa, guai chi ce li tocca! Siamo quelli della “brioscia” col gelato (che ho sentito chiamare da voi “panino” e rabbrividisco). E comunque siamo quelli che il cannolo sì, ma al fresco, all’ombra, se proprio ci viene voglia.
Comunque scherzo, dai. Cari turisti, mangiate tutti i cannoli che volete, anche al caldo, anche sotto il sole cocente. Ché poi, effettivamente, tornate a casa a mangiare fish&chips e i cannoli non li vedrete fino al prossimo anno. Noi ce li mangiamo in inverno, quando voi ve ne siete già andati.