Le vacanze dei fuorisede

Chi lavora nel turismo, sappiate, è costretto ad andare in ferie in bassa stagione, quando non c’è turismo. E se non c’è turismo ci sarà un motivo: brutto tempo, letargo, stagione dei monsoni, tagli dei voli e dei collegamenti globali, risveglio di strane forze oscure, uscita dalla casa del Grande Fratello di Malgioglio e via dicendo…

Insomma, vai in vacanza quando non c’è un ca**o da fare! L’unica nota positiva è che il viaggio e la permanenza possono avere dei prezzi accessibili. Peccato che però trovi tutto chiuso!

Ma sì,lamentele gratuite a parte, tanto lo sappiamo dove vanno i “fuorisede” in vacanza: a casa! E così mi sono concessa una decina di giorni di pausa da Siviglia e ho affrontato un volo con doppio scalo carpiato e avvitamento multiplo e mi sono lanciata come una catapulta (cit.) in quel di Trapani.

“Trapani mia, china d’aranci di lumie e di ciuri,
li pisci beddri e l’azzurru du mari,
cu veni cca nun voli chiu partiri
e s’innamura di ‘sta rarità!”

*Momento Piero Angela* Trapani, ridente cittadina sui due mari, capoluogo di Provincia (con buona pace di Delrio) si erge, come un banalissimo romanzo di Moccia, a tre metri sopra il mare, ché quando piove le strade si allagano. A parte Sant’Alberto e la famosissima Maronna ri Tràpane, uno degli dei protettori della provincia è Saturno. Cerere vi fece cadere la sua falce, Anchise vi venne a morire e quegli stronzi dei cartaginesi usarono queste terre per combattere le Guerre Puniche. Poi passarono e ci dominarono Romani, Vandali, Bizantini, Arabi, Normanni, Francesi, Sabaudi, Austriaci e Spagnoli, ché quando un turista inglese passa da queste parti esclama esattamente: “minchia chi burdellu!“. Durante un qualsiasi tramonto sul mare di Trapani si possono ammirare anche le tre isole Egadi (Levanzo, Favignana e Marettimo), nonché i famosissimi “Scogli porcelli“. Poi se ti giri, alle spalle: Erice. Poco più avanti, San Vito lo Capo. Personaggi famosi di Trapani: Antonino Zichichi, lo scienziato; Tito Marrone, poeta e commediografo; Carmelo Monreale, illustre pittore; Peppe o’ batterista.

Abituatami ormai al freddo pungente e bastardo di Siviglia (per maggiori info leggi il mio precedente post ignorante) appena scesa dall’aereo mi sono deliziata di quei 10 minuti d’impatto con l’aria salmastra. Odore di sale, odore di mare, parafrasando Paoli. Non faceva freddo, e anche quel ventazzo di Tramontana della Colombaia era tranquillamente sopportabile.

Tornare a casa è sempre un errore: ti ricordi perché te ne sei andata e ti danni perché te ne devi andare. Un po’ tutti abbiamo un rapporto di amore-odio con la nostra terra e tutti ce la portiamo dentro quando la abbandoniamo. Ma comunque dieci giorni sono volati, facendo anche una capatina a Palermo per salutare amici, Abattoir.it e Santa Rosalia.

Fu anche una vacanza #foodporn: mi hanno fatto ingozzare di pasta con le sarde, ravioli freschi con ripieno di ricotta, sosizza condita, cannoli, panelle e arancine.

Ed è stata anche una vacanza all’insegna della cultura e della musica, grazie all’associazione Up. Ho anche scoperto che non tutti se ne vanno da Trapani e ho deciso che, vabbé d’inverno, ma l’estate di Trapani non me la deve togliere nessuno! Quindi, ci vediamo col caldo, cara Trapani. Però senza stress, ché se comincio a pensare alla prova costume già da adesso mi viene l’ansia!

Domani, tanto, calpesterò di nuovo il suolo sivigliano e tornerò a bere Cruzcampo.