#Storytelling: Luigino va ad Harvard ed altri titoli falsi

Allora, Luigino, mi raccomando! Questo è il tuo cestino di vimini, questa è la tua mantellina, vedi di arrivare sano e salvo e, ancora una volta, mi raccomando: non deviare dalla strada maestra. Ora va’, va’ a scuola!

In effetti di scuola si trattava: la scuola di specializzazione per i laureati di Harvard – non effettivamente la Harvard University – ma lui comunque aveva capito scuola.

– Oh, che bello! Chissà quante storie potrò raccontare a tutti i bambini della scuola! E poi le posto sul blog. Devo inventarmi un Hashtag per Twitter! Che emozione!

Raro come gli unicorni” Di Maio, il primo “populista di destra“,¹ fa apparizione ad Havard.

Non come la Madonna ai pastorelli, più come un fenomeno da baraccone invitato da un’associazione di studenti e dottorandi con lo scopo di osservare in vitro il virus che potrebbe distruggere l’Europa (sì, una delle domande rivoltagli fu proprio sull’Europa).

Luigino prese il suo cestino di vimini e lo aprì. Il cestino conteneva un prezioso foglietto con uno speech in Inglese (tipo Raggi e il foglio in Spagnolo – solo che lo spagnolo è facile da leggere così da ingannare l’elettore medio sulle proprie abilità linguistiche – chi è che non sa leggere “vamos a la playa“?). Abituato a pontificare nelle trasmissioni senza interruzioni, e attraverso blog e Twitter, immaginatevi come dev’esserci rimasto spiazzato, il povero Luigino, di fronte a tutti quei laureati! Oh, mai successo ad un comizio!

Le luci si accendono, il microfono fischia e Luigino legge il foglio col discorso in inglese poi, aiutato dall’interprete, risponde alle domande. In italiano. SHISH! (cit.)

E tutti oggi a sindacare sul fatto che “Populista di destra” is the new “né di destra né di sinistra”.

La sola definizione “populismo di destra” avrebbe fatto scoppiare un caso politico in Italia tale che Mentana sarebbe andato in brodo di giuggiole. E vabbè, comunque in realtà, un po’ di storcimenti di narici ci sono stati! “Giornalisti comunisti”, vi ricordate? Che bei tempi! O anche no.

Comunque, la prossima volta, prima di raccontare storie scegliete titoli migliori e meno fuorvianti!

 

 

1 Come dichiara il professore Archon Fung