Pif, Trapani, la mafia e le critiche

“Ma è possibile mai che la nostra città debba essere sempre associata al concetto di mafia?”¹

pifFatti: puntata zero de “Il Marziano”, ad opera di quel geniaccio di Pif.

Subito immediate condivisioni sulla mia Facebook home page del pezzo in cui Pif mostra Trapani – la mia città – e parla di mafia.

È difficile spiegare ad un marziano cosa sia la mafia. Ancora più difficile capacitarmi di alcuni commenti scritti da amici, persone che ritengo anche culturalmente elevate, che criticano suddetto video. Naturalmente non mi sono messa a fare polemica nei commenti, ché poi ti arrivano mille notifiche e tra una cosa e l’altra ti perdi i vari tag sullo #starwarsday. No. Io ho un blog che fa cagare, e le mie riflessioni le scrivo qui.

I commenti, in generale, criticavano il fatto che Trapani, girala comu voi, è sempre associata al concetto di “mafia”. “La devono smettere”; “si da un’idea sbagliata della realtà trapanese”; “sembra che qui tutto sia perduto, che non ci sia più niente da fare” eccetera eccetera. Insomma, sì, la solita permalosità mista ad orgoglio campanilistico.

Innanzitutto credo che Pif non abbia voluto affatto generalizzare o dire che tutti i nostri politici sono collusi. Anche perché, picciotti, lui a casa nostra ci ha girato un film! E immagino che, per girarci un film (che parla anche di mafia), qualcuno di decente lo abbia trovato, tra la cricca che ci amministra…

Pif non fa altro che sottolineare il fatto che sarebbe bello godersi Trapani senza la mafia. E voi vi offendete. Ma perché, fatemi capire, ha torto? Non sarebbe bellissimo girare “Trapani Trapani ” senza problemi di sorta? E per problemi intendo tutte quelle rogne che sopportiamo se non abbiamo “amici” potenti. Perché sì, signori miei, io ai marziani, la mafia la spiegherei così: la forma mentis di un individuo che bypassa la legge tramite favori (da elargire o ricevere).

Tempo fa scrissi per Abattoir.it un pezzo in risposta ad un mio amico toscano che mi chiese “Cristina, come funziona la mafia da voi?”. Il pezzo è qui, leggetelo se vi va: “La storia di zio Peppino e don Totò”.

Spiegherei al marziano

Al marziano spiegherei che, a volte, l’homo mafiosus non è altro che il più acclamato della città, fosse solo per tutti i favori che ha elargito a destra e a manca! Al marziano spiegherei che quando noi giovani (?) usciamo la sera e andiamo a fare un giro in auto, non percepiamo la realtà che ci circonda, fatto sta che poi ci lamentiamo perché “non c’è niente da fare”, perché tutti i picciuli che si potevano investire in progetti sociali e culturali li abbiamo dovuti restituire alla mamma Europa, perché “se non ci mangio io non te lo approvo”.

E soprattutto sapete cosa spiegherei al marziano? Che c’è chi si offende se qualcuno parla di mafia nominando il proprio quartiere. E questi sono quelli che non capiscono che più si parla e meglio è. Tutto è perduto? Nulla è perduto! Finché ci sarà qualcuno a raccontarlo.

Perché, naturalmente, per ogni 10 mafiosi, ci sono 100 persone per bene. E queste persone non devono far finta di niente ma devono parlare di quei 10 mafiosi! Io vorrei 100 Pif che ogni giorno dicessero le parole “mafia” e “Trapani”. Perché se ne parliamo vuol dire che il problema lo abbiamo percepito, e col cazzo che facciamo finta di niente!

Perché non è vero che il Milanese che ascolta le parole “mafia” e “Trapani” si fa l’idea di una landa desolata dove non c’è via di scampo, anzi! L’idea che passa è quella di un popolo che ama la propria bellissima terra e vuole liberarla da una piaga che ci impedisce – a noi e ai futuri marziani – di goderci Trapani in libertà.

¹Cit. trapanese medio

Un minuto di silenzio per tutte le volte che il correttore automatico
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