Vorrei tanto una vacanza!

Tra nuove varianti del virus, crisi del settore turistico e incertezze di vita, la mia timeline di Google Maps ha segnato come spostamento più importante dell’anno scorso quel pomeriggio che sono andata all’Ikea, nel comune di fianco a Siviglia. LOOSER! Ok sì, è vero, sono stata in Sicilia per qualche mese, ma quello non conta come vacanza (ho sgobbato e mi è pure venuta la depressione). Sono a Siviglia da ottobre e non mi sono mossa da qui. Soffro questo immobilismo e sogno di poter cambiare aria e aggiornare il mio feed Instagram con foto nuove, magari senza cappotti, sciarpe, cappellini e mascherine!

Scrivo sul motore di ricerca “clima caldi a gennaio” e, tra le località più vicine, mi spuntano le Canarie. Controllo il meteo e vedo che in questi giorni le temperature si aggirano sui 17-20 gradi. Guardo fuori dal balcone della mia stanza di Siviglia e penso “anche qui ci saranno circa 17 gradi…e io vado in giro in cappotto e accendo la stufetta a casa!” Quindi che minchia ci vado a fare alle Canarie se c’è lo stesso clima di qua!

Le Maldive. Ecco: li c’è un bel clima! Eh, magari! Vorrei avere la grana per andare alle Maldive! Non mi lamenterei nemmeno per il fatto di dovermi fare la ceretta e mettermi il bikini coi kili in eccesso del “dopo-feste”, chissenefrega della panza quando sei sotto il sole dei 30 gradi in una spiaggia paradisiaca col rumore delle onde, cocktailino alla mano e bassa copertura wifi! Che bello! Nessuno che ti rompe le scatole! Via, lontano, a sognare!

E invece non posso permettermelo! Chi c’ha i soldi lavora  ed è stressato perché per fare tanti soldi deve lavorare tanto, però può permettersi una vacanza del genere per rilassarsi e togliersi lo stress. Io non ho un lavoro fisso e per questo mi stresso e inoltre non posso permettermi una vacanza per togliermi lo stress. Insomma siamo tutti stressati. Solo che noi poveri precari ce la pigliamo in quel posto perché rimaniamo stressati mentre i nostri “boss” sono stressati dal lunedì al venerdì mentre nel week end: cuba libre e cocaina!

Qualche settimana fa Noemi su Abattoir.it scriveva di “gengivite da pandemia”: gengivite da stress generata dal bruxismo che molti hanno sviluppato in seguito alla precarietà della vita post pandemica. In pratica: io sono precaria, questo mi genera stress, sviluppo bruxismo, mi viene la gengivite. E siccome  per andare dal dentista mi dovrei aprire un mutuo, questa gengivite si aggrava, e più si aggrava più mi stressa. Un fottutissimo circolo vizioso! Spendo 10€ al mese per delle pasticche alle erbe che mi aiutano a rilassarmi per dormire.

Una vita fatta di palliativi.

Vorrei tanto una vacanza! La gente mi chiede il perché: fai una vita di lusso, esci sempre, dopo il lavoro birretta, amici, vita sociale appalla, ollellé ollallà faccela vedé faccela toccà, città magnifica, mille hobby “che cazzo di stress hai?”. E allora mi sento in colpa. Chissà, forse è solo per riprovare l’ebrezza di fare un cavolo di biglietto e preparare lo zaino, caricare la batteria alla macchina fotografica e togliere le ragnatele al passaporto!

Ho raccontato alla mia psicologa che io viaggio molto, nella mia mente dico. Mi faccio dei viaggi che Ulisse, scansate! E lo faccio per evadere dalla quotidianità. Quindi se voglio farmi una vacanzetta, in fondo in fondo è per questo: per l’evasione. Voglio una pausa dalla mia vita e dalla mia mente. La settimana prossima faccio il biglietto. “Non importa dove”, cantava Morgan. Esatto.