Un virus a cui non puoi sfuggire ma neanche proprio guarda io c’ho provato niente

“Un virus micidiale che ti fa stare proprio una cosa maliiissimoo”. Se non avete mai visto “La Febbra” chiudete questo sito.

Ebbene sì: pandemie mortali e quarantene mi hanno fatto riaprire questo blog che fa cagare. Non so se ne sentivate la mancanza ma non me ne frega niente, la scrittura la uso come mezzo per far fuoriuscire l’idiozia che è in me, un po’ come sfogo un po’ come strumento per comunicarvi le mie cazzate.

Comunque, dicevamo, la pandemia…la quarantena…In Italia la quarantena è già in corso da – quanti? – 5 giorni circa? Qui in Spagna è entrata in vigore stanotte, dopo ben 4 giorni per scopiazzare un decreto dall’Italia e tradurlo in spagnolo. Se avessero chiesto a me glielo avrei tradotto in mezz’ora, altro che 3 giorni! Si aspettava la conferenza di Sanchez manco fosse una maratona di Mentana! La Junta de Andalucìa anticipa il decreto, anche molto più restrittivo, e invece dopo un po’ esce Sanchez e dichiara lo “estado de alarma”.

Mo’ vi spiego perché qua el estado de alarma è una cosa molto seria: in Spagna c’è ‘na sorta di federalismo, non ci sono “regioni” intese come in Italia ma “comunidades autonomas” (aree autonome con proprio parlamento, decreti, leggi, regolamenti ecc). El estado de alarma cosa comporta? Comporta che le comunità autonome non hanno più giurisdizione: comanda un governo centrale composto dal presidente Sanchez e altri 4 ministri. Cioè, comandano 5 persone. Qui non sono abituati ad avere un “governo centrale” al comando del paese, e stanno con le pezze al culo! Il ministro degli Interni comanda tutte le forze armate delle differenti comunidad autonome! Ora, se per noi è una cosa normale, per loro non lo è: ricordiamo che noi siamo una Repubblica e loro so’ rimasti monarchici (e conosco molti realisti).

La quarantena, dicevo, è entrata in vigore stanotte ma io vedo ancora gente per strada, sento il portone di casa mia aprirsi e chiudersi, le campane della chiesa suonare e chiacchiericci sotto casa. Capisco che gli andalusi abbiano voglia di fare fiesta, ma quando mai di domenica mattina c’è mai stato ‘stu burdello!

Io sono in quarantena solidale da 4 giorni, quando ancora qua minimizzavano la cosa. L’altra mattina sono dovuta andare all’ufficio di collocamento e alla fermata dell’autobus ho litigato con una signora. Io ero ferma ad aspettare il bus quando questa viene, appoggia le buste della spesa a terra e comincia a lamentarsi che non si può più far la spesa normalmente ché hanno messo “questa cosa della distanza” tra le persone. La guardo fredda e le dico che hanno fatto bene. Lei ribattendo mi si avvicina e io le intimo di mantenere la distanza. Se la prende con me “anche tu con queste sciocchezze?”. Le dico “ah signò, metti che c’ho il virus, lei si avvicina e io glielo attacco?”. Minchia se si è allontanata!

O come quell’altra signora di ieri al tabacchino: anche loro parlavano dell’imminente quarantena, io mi dichiaro italiana e dico che farebbero bene a chiudere i bar e i tabacchini. Questa signora continua a parlarmi, TOCCANDOMI. Tra l’altro mi toccava giusto il gomito, il braccio, là dove ci consigliano di tossire o starnutire. Se sto incubando il virus, sicuramente gliel’ho attaccato!

Cari tutti: ma non riuscite a mantenere la distanza? Perché cavolo dovete toccare le persone mentre parlate? Prossemica! Non soltanto in quarantena: sempre! Quindi quando dite che “appena tutto ciò sarà finito, usciremo e ci abbracceremo”, io non esco, resto ancora un po’ in casa. Quando vi finisce ‘sta cosa dell’abbracciarvi, fatemi un fischio! Un fischio, da lontano.