Post di compleanno

Oggi è il mio compleanno e ho pensato che ci stava un post su questo blog che fa cagare.

Che dire, la vecchiaia avanza, il tempo passa, non si torna più indietro, che belli i tempi quelli spensierati quando era tutto più facile… e tutte queste frasi di circostanza. Volevo, in questo giorno di festa (?), condividere con voi alcuni pensieri e consigli da donna saggia e matura. Vabbé, lo so che non ci siete cascati.

La verità è che siamo terrorizzati all’idea di invecchiare. E non soltanto per le rughe a zampa di gallina o l’analfabetismo funzionale ma soprattutto perché associamo il pensiero di vecchiaia alla morte. Quando invece potremmo morire anche da giovani. Tipo anche adesso, mentre sto scrivendo. Metti che entra in camera un assassino psicopatico e mi fa fuori con un’ascia? O metti che mi guardo allo specchio e mi viene uno shock per un attacco di avvenenza! Ok, l’ho sparata grossa.

Ho un problema con la parola “futuro”. Sarà colpa di questi tempi pazzi di crisi in cui viviamo, che non ci permettono di farci un mutuo né tanto meno una famiglia come quella dei nostri nonni. Sarà che, oh è carattere, non riesco a fare piani. Vivo alla giornata e cerco di stare bene. Se sto bene dove sono a fare ciò che faccio, per me è un traguardo enorme. Mi sono ritrovata in situazioni dove non stavo bene dov’ero e a fare ciò che facevo. Quello per me è l’equivalente della morte. Non nel senso letterale ovviamente. Però, rifletteteci, se passate il tempo a fare ciò che non vi piace e a stare dove non volete stare, non è come sprecare la vita? E sprecare la vita non è un po’ come non vivere? Non vivere = morire.

Sì, sarò cinica, ma non credo di avere poi tutti i torti.

Ciò che ci fa morire sono anche le persone di merda che incrociamo sulla nostra strada. Per fortuna, però, ci sono anche le persone belle che riempiono la nostra vita. Quelle, tenetevele strette, coltivate i rapporti e non fatevele scappare. Le persone di merda, beh, se non potete proprio sfancularle almeno fate in odo che non abbiano un gran peso nelle vostre vite.

Valorizzate ciò che avete, sempre. Sembra una frase fatta ma non è così. Come quando eravamo piccoli e i nostri genitori, per farci mangiare, ci dicevano “pensa ai bambini africani che muoiono di fame!”. E noi: “non è che se mangio tutte le verdure, quelli non muoiono! Muoiono lo stesso di fame!”. Ecco, ragionamento che non fa una piega, voi però valorizzate lo stesso quelle verdure insipide. Perché guardiamo sempre a ciò che non abbiamo in quell’esatto momento, siano esse cose materiali come i soldi per un viaggio attorno al mondo che non ho, o cose immateriali come l’amore di una persona che ami solo me. Ma non ci fermiamo a pensare a quei quattro soldi messi da parte per andarci a fare una pizza o all’amore dei nostri genitori o delle persone che ci circondano. Diamo tutto per scontato. E bisogna lavorare proprio su questo!

Cercate, poi, di essere gentili, sempre. Donate un sorriso a chi vi sta davanti: non costa niente e non sapete il bene che potete fare. È un super potere. Altro che volare e la super forza! Il potere di far stare bene gli altri è il super potere che ogni persona dovrebbe volere. Provateci. I benefici saranno immensi, per entrambe le parti.

La vita è imprevedibile, possono capitarvi le cose più ordinarie e più strane che possiate immaginare, e tutte nella stessa giornata! Come alzarsi la mattina, lavarsi e andare a lavoro e realizzare di esservi innamorati. Cosa c’è di più ordinario dell’andare a lavoro e più straordinario dell’amore!

Non torturatevi né incolpatevi per ciò che va storto. Le cose accadono tutte per una ragione. La gente si comporta in determinati modi sempre per determinate ragioni. Che sia dato a noi comprenderle o meno, non importa. Ciò che posso dirvi è: non abbiate paura di essere egoisti. Non intendo l’egoismo gretto e menefreghista ma quello che vi fa prendere cura di voi stessi. Quell’egoismo che vi fa mettere le vostre necessità più forti al primo posto, al fine di vivere serenamente. Per stare bene con gli altri e nel mondo è importante stare bene prima con se stessi.

Per questo vi esorto, e fatelo senza rimorsi né sensi di colpa – anche se non è facile – a prendervi ogni giorno un minuto tutto per voi. Un momento per coltivare una vostra passione, per parlare con una persona cara che non sentite spesso, un attimo per curare la vostra immagine o la vostra anima. Un momento, insomma, di puro egoismo costruttivo. E rifletteteci, prendetene consapevolezza. Allenatevi alla serenità.

Ok, ho finito. Divertitevi più che potete, ascoltate buona musica, fate l’amore e mandate affanculo la gente. Anche questa è la strada per la serenità consapevole.